Pagine

giovedì 11 marzo 2010

Se Galimberti fosse belga

Fatemi raccontare due storie.

1. La prima la saprete già tutti, dato che ha avuto molta eco in Italia.

Nel 2007, Umberto Galimberti pubblica per Feltrinelli il libro L'ospite inquietante. L'anno dopo, esce su Il Giornale un articolo di Roberto Farneti, in cui Galimberti viene accusato di plagio. Farneti mostra che molti passi del libro di Galimberti sono tali e quali a dei passi contenuti nel libro Il piacere e il male di Giulia Sissa, anch'esso uscito per Feltrinelli (clicca qui per leggere l'articolo).

La cosa si ingigantisce quando salta fuori che non sarebbe la prima volta che Galimberti si macchia di tale misfatto. Infatti, Galimberti sembrerebbe avere "preso in prestito" brani di altra gente, tra cui Salvatore Natoli (clicca qui e qui).

A questo punto, Galimberti rilascia un'intervista a Il Giornale (clicca qui), in cui ammette di aver copiato i brani di Giulia Sissa, ma si difende dicendo di non averlo fatto apposta.

E poi che è successo? Che volete che sia successo: niente!

Galimberti ha mantenuto il suo posto di professore ordinario in filosofia della storia all'Università di Venezia e di collaboratore di riviste e quotidiani. Alcuni docenti italiani di chiara fama si sono addirittura spesi in sua difesa. Gianni Vattimo, ad esempio, ci ha ricordato che la filosofia è, per sua stessa natura, un'attività di copiatura (vedi qui) e che, quindi, non c'è nulla di cui Galimberti possa venire rimproverato.


2. Ecco la seconda storia, che apprendo tramite il Leiter Reports. La storia coinvolge Martin Stone, professore di filosofia all' Università Cattolica di Lovanio (Belgio), e tale Ilkka Kantola, membro del parlamento finlandese.

Per farla breve, Kantola si accorge che un articolo di Stone contiene diversi passaggi tratti dalla propria tesi di dottorato, senza che lui venga mai citato.

Cos'è successo? L'Università di Lovanio ha preso in esame la vicenda, ha accertato il plagio e ne ha concluso che il comportamento di Stone è altamente discutibile in termini di integrità scientifica e certamente non in linea con la politica dell'Università.

Conseguentemente, Stone è stato costretto a rassegnare le dimissioni. Ora, non è più professore all'Università Cattolica di Lovanio. (Se volete leggere della vicenda, cliccate qui)


Conclusione. Io le due storie ve le ho raccontate. La morale della favola la lascio a voi.

Vi inviterei però a riflettere non solo sulla professionalità di Galimberti, la quale, in effetti, si commenta da sola, ma anche sul livello editoriale della Feltrinelli, che non si accorge che un suo autore copia da un suo altro autore (entrambi i libri, infatti, sono usciti per Feltrinelli).

Immagino che una cosa del genere non sia mai successa a Oxford University Press o a MIT Press. Ma che Feltrinelli non sia OUP è una cosa che non vi devo dire io, no?

3 commenti:

  1. "Crede a sé stesso. Ed è sfrontatamente autoassolutorio. Quando parla di Machiavelli, della politica che deve essere fatta dagli astuti, crede soprattutto al fatto che non bisogna credere. Propone una visione del mondo dove è previsto prendere i soldi dalla Cia. È al di là della sopportabilità." (G. Ferrara su Vattimo)

    RispondiElimina
  2. Chiaramente non hai mai assisstito a una lezione del professor Galimberti perchè altrimenti non parleresti così. Quell'uomo è un grande filosofo

    RispondiElimina