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venerdì 28 maggio 2010

Cartoline dall'Italia

Ian Carter, che è inglese ma da un po' di anni insegna filosofia politica a Pavia, a scritto su The Philosophers' Magazine questo pezzo sulla filosofia in Italia. E' bellissimo. Davvero bellissimo.

lunedì 24 maggio 2010

Kawabonga (questo non è un post serio)

Tramite il Leiter Reports, ho scoperto questo sito di giocattoli dei filosofi. Tipo i Masters. Ma con i filosofi anzichè He-Man & co. Ecco il mio preferito:

Great While Fighting Hegel. Powers: he is infinite. Weaknesses: he is finite.

Fateci un giro. Fa ridere.





venerdì 21 maggio 2010

Brandom a Pisa

Giovedì 27 maggio, alle ore 10, Bob Brandom darà a Pisa un talk dal titolo: "How analytic philosophy has failed cognitive science". Clicca qui per maggiori info.

Questo è l'abstract. Mi sembra molto interessante.

Concept-use is intrinsically stratified. It exhibits at least four basic layers, with each capacity to deploy concepts in a more sophisticated sense of `concept' presupposing the capacities to use concepts in all of the more primitive senses. The three lessons that generate the structural hierarchy oblige us to distinguish between:

- concepts that only label and concepts that describe,
- the content of concepts and the force of applying them, and
- concepts expressible already by simple predicates and concepts expressible only by complex predicates.

This hierarchy is not a psychological one, but a logical and semantic one. Concepts at the higher levels of complexity presuppose those at lower levels not because creatures of a certain kind cannot in practice, as a matter of fact, deploy the more complex kinds unless they can deploy the simpler ones, but because in principle it is impossible to do so. Nothing could count as grasping or deploying the kinds of concepts that populate the upper reaches of the hierarchy without also grasping or deploying those drawn from its lower levels. The dependencies involved are not empirical, but (meta)conceptual. AI researchers and cognitive, developmental, and animal psychologists need to take account of the different grades of conceptual content made visible by these distinctions.



martedì 18 maggio 2010

carnap for free

Qui potete scaricare gratis e legalmente Meaning and Necessity di Rudolf Carnap. Ora è tardi, quindi non ho tempo di guardare. Ma, se tanto mi dà tanto, mi sa che sul sito si trovano altri classici. Se ne trovate, segnalateli nei commenti. Grazie! Io farò altrettanto.

lunedì 17 maggio 2010

sempre peggio

In questo articolo sul respingimento di Chomsky da parte delle autorità israeliane, La Repubblica non è riuscita a trovare nessuna caratterizzazione di Chomsky migliore di queste due:

(1) scrittore americano;
(2) l'intellettuale ebreo americano noto per le sue posizioni radicali.

Sarebbe come descrivere Bertrand Russell come "quell'aristocratico inglese che ha avuto diversi problemi con la giustizia".






giovedì 13 maggio 2010

John Locke Lectures & Jean Nicod Prize

Essere invitato a tenere le John Locke Lectures a Oxford è uno dei massimi riconoscimenti per un filosofo. Tanto per capirsi, hanno ricevuto questo onore gente come Prior, Goodman, Vlastos, Hintikka, Sellars, Chomsky, Davidson, Kripke, Putnam, Grice, Dennett, Lewis, Fodor e Stalnaker (ma ce ne sono molti altri).

Quest'anno verranno tenute da David Chalmers. Da questa pagina potete scaricare la registrazione audio delle conferenze e altro materiale.

Sebbene meno prestigioso, anche ricevere il Jean Nicod Prize per la filosofia della mente e la scienza cognitiva non è mica male. Negli anni passati, è stato vinto ad esempio da Fodor, Dretske, Davidson, Searle e Stich. Quest'anno lo ha vinto Tyler Burge, che terrà le Jean Nicod Lectures qui a Parigi a metà giugno (clicca qui). Dato che sarò a Parigi in quel periodo, potrei anche pensare di farvi una cronaca dell'evento.

lunedì 10 maggio 2010

l'eredità di Brentano

In Origini della filosofia analitica, Michael Dummett ha scritto (vado a memoria, dato che non ho il libro qui con me a Parigi) che la filosofia analitica era, perlomeno agli inizi, un movimento anglo-austriaco e non anglo-americano. Inoltre, ha sostenuto che in principio la filosofia analitica non era separata da alcune correnti della filosofia continentale.

Entrambe le cose sono vere. In effetti, un numero impressionante di filosofi analitici e continentali della prima metà del novecento è legato, in un modo o nell'altro, all'austriaco Franz Brentano. Inoltre, la filosofia austriaca del primo '900 era una filosofia "scientifica", del tutto separata dalla filosofia speculativa tedesca. Se la cosa vi interessa, potete leggere gratuitamente in rete (qui) il libro di Barry Smith Austrian Philosophy. The Legacy of Franz Brentano.

Il libro è molto interessante da un punto di vista storico. Ad esempio, fa vedere come abbiano avuto a che fare con Brentano, in modo più o meno diretto, Meinong, Russell, Twardowski, Husserl, Schlick, Wittgenstein, Popper, Bergmann, Husserl, Carnap, Stumpf, Lesniewski, Lukasiewicz, Tarski (OK, mi fermo qui). Insomma, Brentano è in qualche modo connesso alla fenomenologia, alla psicologia della Gestalt, alla scuola di Leopoli-Varsavia, al circolo di Vienna e alla filosofia analitica britannica.

Un altro libro classico sul tema è: Peter Simons Philosophy and Logic in Central Europe from Bolzano to Tarski. Come si capisce dal titolo, Simons va più indietro ancora a cercare le radici comuni della filosofia analitica e di parte della filosofia continentale. Il libro, tuttavia, mi sa che in rete non c'è.

Seminario di filosofia del linguaggio e della mente

Seminario di filosofia del linguaggio e della mente

Università degli Studi di Milano

Dipartimento di filosofia - Via Festa del Perdono 7 - Milano 20122

11 maggio 2010 – ore 17 – aula 435 (via Festa del Perdono, 7)

Andrea Bonomi (Milano)

Contesti e condizioni di verità: le coordinate temporali

Tutte le persone interessate sono invitate a partecipare.

Per informazioni sul Seminario di filosofia del linguaggio e della mente:

http://filosofia.dipafilo.unimi.it/~filoling/index.html

venerdì 7 maggio 2010

On enhancement and genetics

Il 10 maggio, ore 14, Università Vita-Salute San Raffaele


On enhancement and genetics

con

Allen Buchanan (Duke University) e Michael J. Sandel (Harvard University)

In che modo le recenti scoperte delle neuroscienze possono contribuire ad una teoria morale della mente? E quali sono le conseguenze morali, sociali e politiche di una più dettagliata conoscenza dei nostri processi decisionali? Saremo più esposti al controllo delle menti o più consapevoli delle nostre reali capacità razionali? Quali saranno le implicazioni socialmente più evidenti dell’ingegneria genetica? Si può scegliere di potenziare la natura umana allungando indefinitamente la vita, potenziando la memoria o incrementando le capacità cognitive?

lunedì 3 maggio 2010

Sempre caro mi fu questo paradosso

Ciao,

leggendo Priest, On a versione of one of Zeno's paradoxes, ho trovato il seguente argomento, tratto da Jose Benardete, Infinity: an Essay in Methaphysics (autore anche di Metaphysics: The Logical Approach).
Un uomo decide di camminare da A a B e se nulla glielo impedisce raggiungerà effettivamente B. Un dio lo attende pronto ad erigere istantaneamente un muro a metà tra A e B appena prima che l'uomo raggiunga quel punto e solo se l'uomo sta per raggiungere quel punto. Un altro dio attende l'uomo pronto a fare la stessa cosa ad un quarto della distanza tra A e B. Infiniti altri dei attendono l'uomo pronti a fare la stessa ognuno nel punto mediano tra A e il muro del dio precedente. Assumiamo che ogni dio compirebbe effettivamente l'impresa se ne avesse l'opportunità e che i muri degli dei siano l'unica cosa che possa impedire all'uomo di andare da A a B. Segue che l'uomo non può muoversi da A.
Priest nota che questo argomento non si può risolvere con le obiezioni che di solito si muovono ai classici argomenti di Zenone (obiezioni che, però, non cita). Priest aggiunge che le premesse sono inconsistenti: da esse segue che l'uomo non si muove da A, ma segue anche che nessun muro sarà eretto per impedirgli di andare da A a B perché il muro sarà eretto se e solo se l'uomo starà per raggiungere il punto in cui sorgerà il muro, cosa che non può accadere dal momento che l'uomo deve stare fermo. Ma, poiché i muri sono l'unica cosa che impedirebbe all'uomo di andare da A a B e non ci possono essere i muri, allora l'uomo andrà effettivamente da A a B. Nel mondo attuale, presumibilmente, non si verificano situazioni come questa, ma secondo Priest potrebbero esistere situazioni in cui ci sono dei con questa intenzione e in cui sono vere le altre premesse, quindi possono darsi realmente delle contraddizioni.
Io due abbozzi di soluzione al paradosso:
1. solo un dio ci può salvare;
2. l'argomento sembra presupporre l'infinito in atto nella realtà fisica (una serie reale di infiniti dei) e non sono sicuro che ciò sia fisicamente accettabile. Il problema è anche logico: assunte certe proprietà della realtà fisica, segue che non può darsi una serie infinita di dei in atto nella realtà fisica.
Aggiungo che Priest ha anche altri argomenti per sostenere l'esistenza reale di contraddizioni. Questo però non sembra funzionare. Anche se non si trovassero soluzioni al paradosso, non ne seguirebbe che non vi sia un errore nascosto. Piuttosto che accettare la realtà della contraddizione uno potrebbe sostenere che c'è un errore che non riesce ancora a trovare. Ovviamente non sarebbe una bella situazione, ma in certi casi è quel che si è pensato delle teorie fisiche: all'inizio del '900 la teoria atomica accettata era quella di Bohr, che tuttavia era contraddittoria (anche se ora non ricordo perché). Riconosco, comunque, che quest'ultimo punto andrebbe discusso meglio.

Ciao,
Matteo